Oggi è il 28 maggio, per Brescia una data “pesante”: ricorre infatti il 35° anniversario della strage di Piazza della Loggia.
Il 28 maggio del 1974 una bomba esplose durante una manifestazione contro il terrorismo neofascista, indetta dai sindacati e dal Comitato Antifascista, provocando la morte di otto persone:
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Giulietta Banzi Bazoli
Livia Bottardi Milani
Euplo Natali
Luigi Pinto
Bartolomeo Talenti
Alberto Trebeschi
Clementina Calzari Trebeschi
Vittorio Zambarda
e il ferimento di altre 94.
Anche se avevo solo 11 anni, il ricordo di quella giornata terribile mi è rimasto ben impresso: mio padre era insegnante, ed era in piazza della Loggia a manifestare insieme a colleghi ed amici, alcuni dei quali morti nell’attentato; egli stesso si è salvato grazie a circostanze fortuite.
Anche se una verità giudiziaria non è stata scritta definitivamente, e forse mai lo sarà, la verità storica è chiara: un attentato terroristico compiuto da gruppi di neofascisti, con il coinvolgimento di rami dei servizi segreti e di apparati dello Stato a coprire i colpevoli e a depistare, fin dai primi istanti, le indagini.
Per non dimenticare.
Ciao Fabrizio, grazie per il tuo contributo-ricordo. Con stima, Alberto.
Più che un commento, una annotazione.
Il 28 maggio 1974 avevo 17 anni e frequentavo il quarto anno di liceo classico all’Arnaldo di Brescia, lo stesso istituto dove lavorava come insegnante di francese la prof.ssa Giulietta Banzi Bazoli della quale, pur non essendo mia docente, ho un ricordo ancora perfetto. Mi trovavo in Piazza Loggia (a scuola c’era sciopero), sotto il piccolo portico dove c’era il negozio di Morocutti, assai prossimo al punto dello scoppio della bomba. Con alcune mie compagne di classe stavamo commentando un articolo, comparso su Bresciaoggi, scritto dal nostro professore di greco. Non occorre un commento, basta un ricordo: indelebile per tutta la vita, come lo sarà poi, per me, più tardi, l’esperienza bellica in Libano.
Ti auguro serene giornate.
Fabrizio Bonera.